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domenica 9 marzo 2014

Croce Celtica

Croce Celtica o Ruota Celtica, attributi delle 4
direzioni celesti, indicazione dello slittamento di
45° nella realtà terrena.
La "Croce Celtica", o "Ruota Celtica" è un antico simbolo celtico. Oggi si pensa che la prima Croce Celtica, risalente presumibilmente al 10.000/15.000 a.C., sia quella ritrovata in una grotta a Lascaux, vicino ai Pirenei francesi.
Da https://ilboschetto.altervista.
org/faq-la-croce-dei-pirenei/
Alla fine della glaciazione di Würm, che risalirebbe a circa 17.000 anni fa, in concomitanza al ritiro dei ghiacci avvenne la seconda colonizzazione dell'Europa continentale da parte di popolazioni di ritorno dalle zone di rifugio nel sud europeo e a questa data risalgono i più antichi graffiti nelle Grotte di Lascaux, nel midi francese. Nella cosiddetta Camera dei felini delle grotte di Lascaux c'è un antico graffito con un semplice simbolo a forma di X con tre aste verticali, simile al numero 13 della numerazione romana. In epoca medioevale è stata utilizzata in ambito cristiano, in particolare dal cristianesimo celtico. La croce celtica deriva dalla sovrapposizione di un cerchio vuoto e di una croce greca o latina, di modo che il centro del cerchio coincida con il punto di intersezione dei bracci della croce. Nelle regioni celtiche d'Irlanda e Gran Bretagna si trovano molte croci celtiche isolate, erette a partire per lo meno dal VII secolo. Alcune di queste portano iscrizioni in alfabeto celtico oghamico, alcune in runico, alfabeto usato dai popoli germanici. Tali croci si rinvengono in Cornovaglia, Galles, sull'Isola di Iona e nelle Isole Ebridi, ma la maggior parte si trova in Irlanda. Altre croci di pietra sono state rinvenute in Cumbria e nel sud-est della Scozia, non tutte di produzione celtica, alcune sono di fabbricazione anglosassone.
South High Cross di Kells,
in Irlanda, da https://
www.meisterdrucke.it/sta
mpe-d-arte/Robert-French/
179617/The-South-High-
Cross,-Kells,-Co.-Meath,-
Irlanda-(foto-color-seppia)
.html
Le croci celtiche più famose sono la Croce di Kells nel County Meath, le croci in Monasterboice nel County Louth e la Croce delle Scritture, Clonmacnoise, in Irlanda.
High Cross di Muiredach
a Monasterboice, antico
sito monastico cristiano,
Ci sono numerose rappresentazioni di croci con un cerchio anche prima del Cristianesimo. Spesso chiamate "croci solari", sono state rinvenute nel Nord Ovest dell'Europa (il simbolo fu associato al dio Norreno Odino) e anche nei Pirenei e nella Penisola Iberica. Non vi sono però prove di un collegamento o di un'origine comune con la croce Cristiana. In Irlanda una leggenda popolare afferma che la croce celtica fu introdotta da San Patrizio durante il periodo della conversione del politeismo celtico. Si pensa che combinò il simbolo del cristianesimo, la croce, sovrapposta sul simbolo dei pagani, il sole, per dare un'idea ai seguaci delle religioni pagane della supremazia del cristianesimo sulle altre religioni. Il significato più comunemente assegnato a questo simbolo è quello solare, unito ad un significato di tramite e collegamento tra mondo terreno e mondo celeste, dovuto al fatto che sovente l'asse orizzontale viene ricondotto alla rappresentazione della dimensione terrena mentre quello verticale alla dimensione celeste.
Croce delle Scritture, l'originale nel
museo e la copia all'esterno, da: https:
Nell'analisi del simbolo della croce celtica è importante porre attenzione al centro della croce, il punto fisso che tutte le tradizioni sono concordi a designare simbolicamente come il Polo, perché è attorno ad esso che si effettua la rotazione del mondo, rappresentata generalmente dalla ruota, sia presso i Celti sia presso i Caldei e gli Indù. Il centro, il punto fisso, è il Chakravarti o monarca universale: letteralmente è colui che fa girare la ruota, colui cioè che, posto al centro di tutte le cose. Ne dirige il movimento senza parteciparvi egli stesso o, secondo l'espressione di Aristotele, ne è il motore immobile. Secondo il mistico René Guenon, si tratta di un simbolo di movimento, che indica una rotazione intorno ad un centro immobile. La forza vorticosa di rivoluzione ciclica sviluppatasi dal centro, motore immobile, porta ad una trasposizione in chiave metapolitica che rimanda al capo di un popolo, che deve essere l'Essere puro per ordinare in modo sacro la società, che è destinato a governare senza che però, gli umori e le pulsioni inferiori della massa, lo possano turbare. Sin dal XIX secolo, il suo utilizzo è stato gradatamente recuperato in vari ambiti, come quello sportivo, come si evince ad esempio dal simbolo della Gaelic Athletic Association, fondata nel 1884, mentre, con la seconda guerra mondiale, è stata riutilizzata in ambito politico, essendo divenuta un simbolo tipico di alcuni movimenti e partiti di estrema destra, seppur adottata anche dai neo-guelfi per difendere la tradizione cattolica. Un antenato della croce celtica venne adottato dal Partito Popolare Francese, un partito politico fascista condotto da Jacques Doriot prima e durante la Seconda guerra mondiale. Tra i partiti collaborazionisti della Francia di Vichy esso è considerato generalmente come il più vicino al Nazismo. Non risulta, invece, malgrado voci a favore di questa tesi, che la croce celtica sia mai stata adottata dalla Waffen-Grenadier-Division der SS Charlemagne, reggimento formato da unità francesi di volontari nella Wehrmacht e successivamente nelle Waffen-SS. Le associazioni culturali della croce celtica (più propriamente della "croce solare" derivante morfologicamente dall'altra) che portavano avanti idee a sostegno di un "occidentalità" dell'Europa e delle cosiddette "antiche tradizioni ariane", hanno incoraggiato fin dagli anni sessanta l'adozione di una forma stilizzata dell'emblema, da parte di diversi gruppi di estrema destra, in particolare in Francia dalla Jeune Nation di Pierre Sidos (era il simbolo dei terroristi dell'OAS e oggi ad esempio Occident e GUD) e, a partire dagli anni ’60, in quasi tutta Europa. Le croci celtiche costituiscono inoltre l'immagine dominante di un'ampia gamma di immagini celtiche utilizzate nei tatuaggi, popolari in tutto il mondo, con maggior concentrazione negli Stati Uniti ed in Irlanda. Spesso chi ha il tatuaggio di una croce celtica è irlandese o un emigrato dall'Irlanda che vuole rimarcare la sua identità culturale mentre altri,  scelgono il tatuaggio di una croce celtica perché affascinati dal tipico stile ornamentale celtico.
Ruota di Medicina
dei Nativi Americani
(Indiani d'America)
Per approfondire l'insegnamento celato in questo antico simbolo, da "Il Vischio e la Quercia" di Riccardo Taraglio, edito nel 2001 da "L'Età dell'Acquario" riporto alcuni passaggi: "Appare ormai evidente che le conoscenze e gli insegnamenti spirituali che ci giungono dalle popolazioni animiste dei vari continenti, fra loro non differiscono molto nei contenuti al modo di pensare “mitico” dei Celti. Nell'affrontare questo argomento, ci si può servire, almeno per i concetti generali, di termini che non appartengono alla tradizione celtica ma a quella dei Nativi-Americani. (Per il post "Ruota di Medicina dei Nativi Americani" clicca QUI).
I Celti vivevano in un'Europa coperta di foreste e i ritrovamenti di oggetti ornati con innumerevoli spirali, figure vegetali, animali e umane che si avvinghiano e s'intrecciano senza sosta, testimoniano il loro profondo legame con la natura e le sue manifestazioni, e certamente ha contribuito a sviluppare una tradizione spirituale in armonia con essa. E' ormai assodato che qualsiasi dottrina (religiosa, politica, filosofica) non è altro che un insieme di concetti che gli esseri umani utilizzano per dare un'interpretazione della realtà che li circonda e vivere una vita quotidiana secondo le regole accettate dal gruppo che segue tale sistema di pensiero , lo «strumento concettuale»: qualunque sia la dottrina seguita e adottata, essa avrà un riscontro nella realtà e chi la segue si sentirà quindi di «possedere» la verità circa l'interpretazione del mondo. Avrà inoltre delle argomentazioni per ridicolizzare o rendere non-valide le dottrine degli altri popoli che a loro volta si sentiranno «padroni» di una verità da difendere contro gli «infedeli». Risulta perciò perfettamente inutile mettersi a discutere se la dottrina che ciascun individuo o popolo segue sia «la Verità» nel senso assoluto del termine, ma sarebbe meglio ritenerla un utile strumento, in qualsiasi momento modificabile, per trovare ed entrare in contatto nel modo migliore possibile con quella che è la «nostra strada» (individuale o sociale che sia...). Il termine «medicina» nelle tradizioni nordamericane serve a indicare un'energia vitale, nel senso di «Energia della Vita», che è disponibile ovunque, in qualunque momento e per qualsiasi persona voglia ottenerla. Per farlo è però necessario che l'individuo adotti determinate pratiche che lo portino a modificare il proprio stato di coscienza, in modo da entrare in contatto e utilizzare i propri «poteri» interiori. Questi si manifestano semplicemente con un'intensificata sensibilità e consapevolezza verso il mondo nella sua complessità, globalità, ma anche nei suoi più piccoli componenti. L'individuo, cioè, diviene cosciente dell'utilità di ogni singola parte del creato in rapporto alla totalità e realizza (cioè «rende reale» grazie alla luce della propria coscienza) l'Unità del Tutto. Scopre quindi che non vi sono cose, esseri o eventi senza scopo né causa e comprende che ogni cosa è inserita in un contesto con un preciso significato.
Monolito a Kilnasaggart,
in Irlanda, in cui sono state
 incise sia la croce
Latina che la croce Celtica
La nostra cultura occidentale «ufficiale», tuttavia, non è riuscita a sviluppare un sistema di pensiero in grado di portare la maggior parte degli individui a vivere in armonia con i concetti espressi sopra, non semplicemente come mera credenza ma come esperienza. Ecco perché molte persone di cultura occidentale si sono rivolte alle tradizioni native e sciamaniche delle popolazioni che hanno il pregio di aver conservato un tale approccio alla realtà. È evidente (dallo stato di salute fisica, emotiva e psichica in cui abbiamo obbligato il pianeta) che come società occidentale viviamo con un'interpretazione «esplosa» della realtà, senza comprendere il legame dei vari componenti e degli eventi che si verificano nel mondo, anzi mostrando un'arrogante sufficienza quando qualcuno cerca di farceli notare, invitandoci a riflettere sulle nostre scelte.
La Ruota di Medicina è uno degli strumenti concettuali che permettono all'individuo che la utilizza di entrare in contatto con la realtà vivendo consapevolmente eventi e persone che in essa si muovono. Con «Ruota di Medicina» si intende un sistema di «lettura» della realtà circostante per mezzo dei quattro punti cardinali maggiori più quelli minori, associando a ciascuno di essi tutta una serie di simboli. Viene generalmente rappresentata con un cerchio in cui è inscritta una croce (o due, se si aggiungono i punti cardinali minori) e che era conosciuta presso i Celti con il nome di «Croce Celtica», presente nella tradizione già come simbolo precristiano. Una cosa fondamentale nell'utilizzo della Croce Celtica come punto di riferimento per l'interpretazione della mitologia e soprattutto degli avvenimenti del calendario, è tenere presente che quando si considera uno dei punti cardinali è come se ci si ponesse con i piedi su di esso, guardando lo schema verso il centro (perché sia sempre davanti a noi in senso interiore) e quindi avendo di fronte il punto cardinale opposto con tutti i suoi simboli e qualità associati. Questa visione risponde a quella che potremmo chiamare «Legge di Corrispondenza».
La tradizione celtica irlandese è quella che ci ha tramandato in forma scritta numerose informazioni circa la cultura precristiana dell'isola. In diverse occasioni vengono citati i punti cardinali associandoli ad alberi, città, fortezze, festività ecc.
Celti - Nell'ordine terrestre, le direzioni si sfasano di 45° 
rispetto alla posizione celeste. Analogamente ne "I King",
o "I Ching" c'è un ordine del mondo delle Cause
(Premundano) sfalsato rispetto all'ordine del mondo degli
Effetti (Postmundano). Clicca l'immagine per ingrandirla.
Proporrei, però, di non attenersi rigidamente alle quattro direzioni canoniche nel considerare la Croce Celtica, perché, come si è già detto, i Druidi insegnavano che era negli stati intermedi che si celava il potere.

Fra buio e luce,
fra giorno e notte;
è Crepuscolo che crea Magia.
Né pioggia né acqua marina,
né flusso né acqua di pozzo;
è Rugiada che crea Magia.
Né pianta né albero,
né fusto né foglia;
è Muschio che crea Magia.

Nei testi ognuna delle quattro province d'Irlanda è associata a un punto cardinale preciso (a Est il Leinster, a Ovest il Connacht, a Sud il Munster, a Nord l'Ulster), mentre nella realtà geografica esse sono poste in quelli intermedi.
Vorrei quindi proporre una lettura dei punti cardinali basata su questo assunto: quando ci si riferisce a luoghi sulla Terra, i punti cardinali sono quelli intermedi (SudEst, NordEst, SudOvest, NordOvest), mentre quando si fa riferimento a luoghi od oggetti mitici, così come agli dèi, i punti cardinali da considerare sono quelli principali (Est, Sud, Nord, Ovest). Ma non è tutto...
 Musi di cinghiali inferociti 
  
costituivano la campana
delle "carnix", le temutissime
trombe da guerra celtiche 
Il termine utilizzato dai Celti per definire il «basso» era lo stesso che indicava il Nord e viceversa per il Sud ed è bene perciò avere una visione tridimensionale della Ruota di Medicina celtica, piuttosto che a due dimensioni. Inoltre è necessario pensare ai punti cardinali celesti e non a quelli terrestri. Infatti, come abbiamo visto, i Druidi avevano il sole come punto di riferimento e base per il loro insegnamento spirituale e questo si trova esattamente sopra le nostre teste a mezzogiorno, in direzione sud, e sotto i nostri piedi a mezzanotte, in direzione nord (ecco perché il Sud è considerato «sopra» e il Nord «sotto»!).
Celti - Scudo in bronzo del I
sec. a.C. ritrovato nel Tamigi,
a Battersea, in Inghilterra
Per comprendere meglio il discorso che stiamo per affrontare, immaginiamo di porci al centro di un cerchio guardando verso Sud-Est, il punto in cui il sole sorge al solstizio d'inverno, e di tracciare una linea che da sopra la nostra testa attraversi il nostro corpo e prosegua sotto di noi oltre i nostri piedi (l'asse Nord-Sud). Avremo così dietro di noi il Nord-Ovest, alla nostra destra il Sud-Ovest e alla nostra sinistra il Nord-Est. Questa ricostruzione della visione celtica può essere non molto ortodossa, ma corrisponde esattamente con le qualità che venivano associate a ogni provincia, come vedremo più avanti.
Nel testo “Lebor uà hUidre” è contenuto un capitolo intitolato “Cethri arda in domain” (I quattro punti cardinali del mondo) in cui viene scritto che per ogni punto cardinale è presente un uomo incaricato di narrare le storie antiche del mondo: a ovest vi è Fintan, a nord Feren, a est Fors, a sud Annoit.
Un'altra testimonianza sull'importanza data ai punti cardinali dalla tradizione celtica è contenuta in uno scritto che parla della disposizione dei vari re al festino di Tara. Nel testo si pongono le province e le popolazioni che vi giungono secondo i punti cardinali principali, ma sia geograficamente che per un discorso simbolico è bene fare riferimento a quanto segue.
Cartina dell'Irlanda con le principali città e le sue
4 province: Ulster (sotto il dominio britannico),
Connaught, Leinster e Munster
Come si è già detto l'Irlanda era divisa in quattro parti chiamate «province» (in gaelico coìced), governate ciascuna da un re (ogni provincia era ulteriormente suddivisa in trenta tùath retti da trenta re «minori»). Ogni provincia aveva poi offerto una parte del proprio territorio per formare una quinta provincia, quella del Meath (Mide), sede dell'Ard rì, il re supremo, e ciascuna di esse era associata a un luogo geografico, a un punto cardinale, a una popolazione e a una qualità simbolica.
Al festino di Tara il re supremo si sedeva al centro della sala, rappresentando la provincia del Meath (Mide), mentre alla sua destra si sedevano il re della provincia, i re delle tribù e gli uomini del Munster (Mumu); alla sua sinistra quelli dell'Ulster (Ulaid); alle sue spalle quelli del Connaught (Connacht) e di fianco a lui (o di fronte?) quelli del Leinster (Lagin).
Alla provincia di Meath, il centro, corrispondeva la Sovranità (ogni individuo che si trovi al centro di se stesso è sovrano del proprio mondo interiore, il regno).
Il re guardando verso Sud-Est aveva di fronte la provincia del Leinster che rappresentava la Prosperità (che andava tenuta sempre di fronte a sé per essere considerati degni di occupare il trono).
Croce Celtica con gli attributi delle 4 direzioni cardinali e delle
4 intermedie, più il centro.
Alle sue spalle (Nord-Ovest) il Connaught portava la qualità della Scienza (che va cercata perché non la si possiede in modo innato).
Alla sua destra aveva la provincia del Munster (a Sud-Ovest), con le sue qualità della Musica e dell'Arte in generale.
Nord-Est infine la Battaglia, che era rappresentata dall'Ulster, posta alla sua sinistra (Nord-Est era considerata una direzione infausta, poiché si vede il tramonto del sole nel giorno più oscuro dell'anno: il solstizio d'inverno).

I nomi per definire i punti cardinali che ci sono stati tramandati provengono ancora una volta dalla tradizione irlandese.
Possediamo così i nomi di Tair (la regione che sta) «davanti», per definire l'Est (anair, «da oriente»); quello di Anairdes per indicare Sud-Est (nel senso di «proveniente da SE»);
di Anairtuaid per il Nord-Est («proveniente da NE»);
Tuas per il Sud, l'alto e la destra;
Tiar (la regione che sta) «dietro», per l'Ovest (aniar è «da O»; «che va a O» invece, si dice siar)
e con Tuath-Tuaid si indicava il Nord, il basso, la sinistra.

Croce Celtica - Affinità fra direzioni, elementi, miti, divinità e ricorrenze

Un'altra importante serie di simboli legati alla Croce Celtica, la Ruota di Medicina occidentale, era quella che prendeva origine da quattro città mitiche situate «nelle isole a nord del mondo», in ciascuna delle quali un Druido svolgeva il ruolo di saggio. Fu da queste città che vennero i Tuatha Dé Dannan, portando con loro, oltre alle qualità già descritte, quattro formidabili oggetti. Il Libro giallo di Lecan riporta un'interessante poema che descrive la storia delle quattro città, dei loro Druidi, degli oggetti e dell'arrivo dei Tuatha Dé Danann in Irlanda.
Lo scritto riporta che gli dèi trassero l'insegnamento dalla saggezza perfetta, dal druidismo e dalla magia, insegnamento che si apprendeva nelle città di Falias, Gorias, Murias e Findias.
I Tuatha Dé Danann dovettero però impegnarsi «in un combattimento accanito per apprendere la vera scienza».
Falias (dal termine celtico fai, «sovranità») si trovava il Druido Morfesa («Grande Sapere»), e in senso simbolico tale città può essere messa in relazione con l'elemento Terra.
Gorias (il cui nome ha radice nella parola celtica gor, «fuoco»; detta «la pura» o «dal desiderio violento») si trovava il Druido Esras («Opportunità»), e l'elemento associato alla città è appunto il Fuoco.
Murias (dal termine celtico muir, «mare»; detta «dal grande valore» o «fortezza delle navi») vi era il Druido Semias («Sottile»), e l'elemento associato è l'Acqua.
Findias (dal gaelico finn, «bianco», che indicava anche il ciclo nel senso spirituale) si trovava il Druido Uscias («Acqua»), e l'elemento associato è l'Aria.

Inoltre da ogni città fu portato un oggetto eccezionale che rappresentava anche una qualità specifica:
da Falias venne la Lia Fail, la Pietra del Destino (o «Pietra della Sovranità», associata al Nord e al dio Ogma);
da Gorias venne la Spada di Nuada, la Claimh Solais («Spada di Luce», associata al Sud nella Croce Celtica);
da Findias venne la Lancia di Lugh, la Sleà Bua («Lancia della Vittoria», associata all'Est);
da Murias proveniva il Calderone di Dagda, il Coire Raidhse («Calderone dell'Abbondanza», associato all'Ovest e alle qualità di abbondanza e generosità, principali attributi della regalità)."

Celti - Dagda che immerge un guerriero nel "calderone della trasformazione"
che procura la morte ai vivi e la vita ai morti (dal Calderone di Gandestrup)

È interessante notare come i quattro simboli dell'epoca celtica si ritrovino anche nelle leggende di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, più o meno con gli stessi attributi e posti sugli stessi punti cardinali della Croce Celtica. L'estrazione della Spada dalla Roccia (la Pietra) è l'azione che costituì il riconoscimento di Artù come sovrano. La Coppa del Graal riempì i piatti del cibo preferito e gli animi di una serenità ineguagliabile ai Cavalieri seduti attorno alla Tavola Rotonda. La Lancia che Parsifal vide nella processione nel Castello del Graal grondava sangue dalla punta. Ma non è tutto, perché questi simboli passarono dai luoghi mitici dei racconti alla realtà fisica quotidiana quando furono utilizzati come segni delle carte: le Spade (divenute Picche), le Coppe o Calderoni (Cuori), i Bastoni o Lance, (Fiori), gli Scudi o Denari (Quadri). Gli oggetti sacri portati dai Tuatha Dé Danann in Irlanda, i loro corrispondenti delle leggende arturiane e della Cerca del Graal e i semi delle carte sono inoltre legati ai quattro elementi e alle quattro stagioni: i Bastoni-Picche all'Aria e alla Primavera; le Spade-Fiori al Fuoco e all'Estate; le Coppe-Cuori all'Acqua e all'Autunno; i Denari-Quadri alla Terra e all'Inverno. Ma veniamo alla «lettura» degli elementi sulla Croce Celtica. Alcune tradizioni nordiche riferiscono che l'orologio delle stagioni è la costellazione dell'Orsa Maggiore e che la sua coda ne è la lancetta: essa indica uno dei punti cardinali e quindi la stagione in cui ci si trova.

 Standing Stone di Salachary,
 Argyll, Scozia. Al di sotto
 di tali monoliti si credeva stesse
l'Aldilà, per in cui questi luoghi
venivano a danzare le Fate
L'Est, la direzione dello Spirito, della Luce Nascente (la Supercoscienza nella psiche umana), era il luogo da cui proveniva la Lancia di Lugh. L'elemento naturale a essa associato era l'Aria (l'Uomo Alato rappresentante il segno zodiacale dell'Acquario e simbolo dell'evangelista Matteo), poiché la Lancia è in grado di volare nel cielo e la città da cui fu portata era Findias, il cui nome è associato al bianco come colore dei Cicli in senso spirituale. La Lancia era l'oggetto che conferiva la regalità a chi ne era in possesso, cioè riconosceva il potere di «sovrano» del proprio mondo interiore a chi aveva la propria coscienza focalizzata sul piano spirituale. Questo è in perfetta sintonia con l'insegnamento druidico per il quale lo spirito è la qualità che legittima ogni cosa.

Il Sud nella Croce Celtica era associato alle emozioni/sentimenti e alle azioni nel mondo, all'io (la Coscienza di Sé), all'elemento Fuoco (il Leone Alato, simbolo del segno zodiacale del Leone e dell'evangelista Marco), ed era il luogo da cui proveniva la Spada di Nuada. La Spada è l'oggetto che simboleggia la propria responsabilità (abilità a dare la riposta) nel prendere decisioni nei confronti degli avvenimenti della vita. Essa rappresenta le azioni (giuste o sbagliate) che si compiono e rene chi la possiede «re del proprio regno». La città mitica di Gorias ha nella sua radice la parola «fuoco» e veniva definita «la pura» per l'aspetto positivo che possono avere le emozioni e i sentimenti umani nella guida della nostra azione nel mondo, ma l'altro suo nome, per l'aspetto negativo di essi, era «dal desiderio violento». Le emozioni, infatti, sono per la maggior parte dell'umanità il «motore» delle azioni e il punto da cui viene presa una decisione per agire. Al Sud era associata la dea Ceridwen e quindi l'aspetto dell'OIW di Karantez, l'Amore-Creatività-Produttività, e di conseguenza essa esprimeva caratteristiche connesse con il punto cardinale opposto (Nerz, la Forza-Volontà-Potere). Il Druido del Sud era Esras, il cui nome significa «Opportunità», forse a indicare l'opportunità che ci viene data nella nostra azione cosciente nel mondo, o l'opportunità che abbiamo nell'esprimere emozioni e sentimenti purificandoli nell'azione.

L'Ovest, la direzione legata alle Terre al di là del mare e quindi all'elemento Acqua (l'Aquila, simbolo del segno zodiacale dello Scorpione e dell'evangelista Giovanni), era il luogo da cui era stato portato il Calderone di Dagda, l'oggetto che donava abbondanza, il ricettacolo di ogni cosa. Per i Celti a Ovest erano situate le Terre dei Morti, degli Antenati, e il Calderone dell'Abbondanza era anche il Calderone della Trasformazione in cui venivano rigenerati i guerrieri morti o nel quale trovavano la morte quelli votati all'iniziazione (nella psiche umana rappresenta il Subconscio, contenitore di tutte le esperienze). La città da cui era stato portato il calderone, Murias, ha nel suo nome la radice celtica che indica il mare, confermando quanto esposto. Inoltre l'Ovest è chiaramente legato al dio Manannan, il maestro dell'illusione, il Signore dei Morti, nel senso che la morte crea l'illusione che tutto finisca al momento del suo giungere, ma può anche significare che al suo arrivo tutto ciò che fino ad allora abbiamo giudicato importante nel nostro percorso terreno è pura illusione. Fatto estremamente interessante è il significato del termine che indica l'antico canto gaelico intonato alla morte di qualcuno, conosciuto con il nome di caoine, che, oltre a «lamento», vuoi dire anche «sottile», proprio come il nome del Druido legato a Murias e all'Ovest, «Terra dei morti».

Il Nord, direzione legata al corpo e al grande Inconscio Collettivo (la Coscienza della Terra) nella Croce Celtica, era associato all'elemento Terra (il Toro Alato rappresentante il segno zodiacale del Toro e l'evangelista Luca) ed era il luogo da cui proveniva la Pietra del Destino. Essa aveva come qualità associata la sovranità. Quando un essere umano possiede un corpo infatti vive la parte oscura della propria coscienza spirituale e fa una serie di esperienze che comunemente si definiscono «il proprio destino». Inoltre la qualità associata è quella della sovranità, probabilmente intesa nel senso che la Terra stessa riconosce con un grido chi ne diviene il legittimo sovrano e non sente quindi di essere profanata. È come se il corpo volesse legittimare chi ha la dignità per renderlo un vero tempio invece che un postribolo di ladri e prostitute (intesi sempre in senso simbolico, quindi il corpo come ricettacolo di pensieri ed emozioni più o meno degni di un «reale» essere umano). Il fatto che il Druido della città di Falias («Sovranità») si chiamasse Morfesa («Grande Sapere») ci indica che colui che compie un reale cammino di realizzazione del proprio potenziale interiore, deve Conoscere in modo profondo e tutte le tradizioni iniziatiche ci tramandano che l'uomo compie un viaggio all'interno della Terra per trovare la Conoscenza e rinascere. Il viaggio del sole nel suo ciclo passa dal punto cardinale Ovest, luogo delle Terre dei morti e quindi della morte (reale e simbolica), per andare verso Nord, luogo di iniziazione alla Grande Conoscenza. Il nord è tradizionalmente il luogo della magia, dei poteri dell'Altro-mondo, e ha una certa implicazione con la mitologia legata alle stelle e alle costellazioni. Il dio Ogma, l'inventore della scrittura oghamica (Per "Ogham: la scrittura rituale degli antichi Celti" clicca QUI e per "Oroscopo degli Alberi celtico" clicca QUI) e considerato il Signore dell'Eloquenza e della Saggezza-Conoscenza, è posto a Nord sulla Croce Celtica e lo si può ritenere l'iniziatore di chi si avvicina a lui, ben rispondendo alla poesia che il File Nede cita nel Colloquio dei Due Saggi:
Elmo celtico da combattimento a
due corna, rinvenuto in Inghilterra
Io sono il figlio della Poesia,
Poesia, figlia della Riflessione,
Riflessione, figlia della Meditazione,
Meditazione, figlia della Tradizione,
Tradizione, figlia della Ricerca,
Ricerca, figlia della Grande Conoscenza,
Grande Conoscenza, figlia dell'Intelligenza,
Intelligenza, figlia della Comprensione,
Comprensione, figlia della Saggezza,
Saggezza, figlia dei tre dèi di Dana.

La spiegazione dettagliata dell'utilizzo nella vita quotidiana della Croce Celtica come sistema di riferimento, con i suoi simboli e implicazioni inferiori, richiederebbe un discorso approfondito: volendo però avere almeno un'indicazione generale, si può procedere in questo modo.
 Rappresentazione di Fomoro
da parte di artista Celta
Per prima cosa è necessario leggere le caratteristiche degli dèi associati ai punti cardinali e i simboli legati alle quattro direzioni, cercando di riflettere, per esempio, sulla figura di Manannan o su quella di Ogma, sui loro attributi, sulle avventure che compiono nella mitologia celtica, sulle qualità di ciascun punto cardinale. Quindi osservare la propria situazione attuale e domandarsi verso quale direzione ci si sente più affini in questo momento specifico. A questo punto si sarà in grado di comprendere che il lavoro interiore da compiere sarà affine ai simboli del punto cardinale opposto a quello con cui identifichiamo la nostra situazione, per il semplice fatto che lo scopo del lavoro con la Croce Celtica è ritornare verso il proprio Centro e per farlo bisogna spesso muoversi nella direzione opposta a quella in cui siamo. Il passo successivo, dopo aver intrapreso il «cammino», sarà di osservare gli eventi che si presenteranno, i colori, le canzoni, i simboli che ci colpiranno di più e trovare dove si collocano sulla Croce Celtica. Questo darà l'indicazione per l'interpretazione.
Volendo offrire un esempio di riflessione e utilizzo dei vari simboli legandoli fra loro per ottenere un quadro più o meno significativo, consideriamo quanto segue:
L'Irlanda aveva quattro grandi alberi considerati sacri, posti ciascuno in una delle quattro province. Nella provincia del Leinster si trovava la Quercia di Mugna, associata al solstizio d'inverno. Il Frassino di Dathe era nel Munster. Un altro Frassino, quello di Tortu, si trovava nella provincia del Connacht, mentre il Tasso di Ross era nell'Ulster, associato al solstizio d'estate.

Cartina politica dell'Irlanda odierna, l'Ireland o Eire con le
città, i territori e le strade e l'Ulster, Irlanda del Nord,
sotto il dominio britannico.
Clicca sull'immagine per ingrandirla

Cartina politica dell'Irlanda del Nord, l'Ulster, con le città, i territori e le
strade. L'Irlanda del Nord fa parte del Regno Unito britannico: the
United Kingdom, con Scozia e Inghilterra.
Clicca sull'immagine per ingrandirla

Ora, può sembrare strano che il Leinster, provincia legata al SE e alla prosperità abbia come simbolo una Quercia (e legata qui al solstizio d'inverno, momento tutt'altro che prospero...), albero che rappresenta la Conoscenza-Saggezza, ma anche la Forza, qualità legate al NO e al Nord. Tutto invece ha una sua logica. Immaginarne di camminare lungo la circonferenza di un cerchio (la Croce Celtica) guardando verso il Centro. Quando ci troviamo a NO vedremo sorgere il sole a SE nel giorno del solstizio d'inverno. Se siamo nel luogo della Prosperità e guardiamo verso il Centro della Croce Celtica, automaticamente ci siamo voltati verso le qualità opposte, quelle del NO, e il sole sorge in questa direzione proprio al solstizio d'inverno.

Celti - Calderone celtico in argento dell'inizio del I sec. a.C.
ritrovato a Gandestrup, in Danimarca

Sulla Croce Celtica, come è ben comprensibile, si potrebbero aggiungere continuamente oggetti, divinità, alberi, animali, periodi dell'anno, qualità, luoghi ecc. rendendo sempre più complessa, ma sempre più completa, una sua lettura e una sua interpretazione.

Decorazione Celtica: Miniatura
 irlandese del VII sec. con
TRISKEL, simbolo solare
 della trinità dell'Uno ( O I W ):
Nerz (Forza), Skiant (Saggezza)
 e Karantez (Amore), e spirali

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