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lunedì 19 gennaio 2015

Natalino Otto: Storia, video, tracce, testo e discografia

Natalino Ott

Natalino Otto in: "Perduto amore"
(In cerca di Lei), anche QUI

Natalino Otto, nome d'arte di Natale Codognotto (Cogoleto, 25 dicembre 1912 – Milano, 4 ottobre 1969), è stato un cantante e produttore discografico italiano, iniziatore del genere swing in Italia.

Biografia - Iniziò come cantante e musicista nei locali della sua regione, la Liguria, ma, come accadrà poi ad altri suoi colleghi genovesi (da Joe Sentieri fino ai moderni cantautori) la gavetta dovette farla emigrando, nel suo caso per esibirsi durante gli anni trenta a bordo dei transatlantici che facevano la spola tra l'Europa e il nord America. Questa esperienza gli fece conoscere la musica d'oltreoceano, i nuovi generi musicali jazz e swing.

Il debutto alla radio americana - Nel 1935 fu scritturato da un'emittente radiofonica italo-americana di New York. Rientrato in Italia nel 1937, Otto propose un repertorio innovativo fortemente ispirato alla musica americana del periodo, ma si dovette scontrare con la realtà italiana, dove ogni suggestione esterofila era vietata. Fu costretto a cambiare i titoli di alcune canzoni: "Saint Louis Blues" fu tradotto letteralmente in "Le tristezze di San Luigi", e "Mister Paganini" divenne "Maestro Paganini". L'EIAR, l'ente radiofonico di stato, non trasmetteva i suoi pezzi, definiti "barbara antimusica negra".
Escluso dalla radio, il cantante ligure si dedicò alle incisioni discografiche, in collaborazione con due grandi musicisti e direttori d'orchestra, Gorni Kramer e Pippo Barzizza.
In poco tempo riuscì a conquistare il pubblico attraverso i suoi dischi: caso raro, se non unico per l'epoca, di un cantante arrivato al successo senza passare per la radio.
I suoi pezzi swing facevano ballare gli italiani, e gli meritarono il titolo di "Re del Ritmo".
Otto si inserì nel filone musicale inaugurato in Italia dalla etichetta Fonit, che in barba alle disposizione del regime fascista, tentava di importare musica d'oltreoceano "proibita" e di riproporla anche in versione italianizzata.

Per Natalino Otto in "Ho un sassolino nella scarpa" - 1943, clicca QUI

Cinema e Festival di Sanremo - Anche il cinema lo volle, riservandogli ruoli di cantante in alcuni film. Fu il protagonista di Tutta la città canta diretto da Riccardo Freda nel 1945.

Per Natalino Otto in: "Amado mio" - 1947, clicca QUI

  Per Natalino Otto in: "La classe degli asini" - 1948, clicca QUI
dal testo di "La classe degli asini", di Larici-Rastelli-Ravasini
« Professore per favore
mi vuol dir se è nato prima
l'uovo oppure la gallina?"
Che figura, il professore non lo sa »

Per Natalino Otto in: "Da te era bello restar", clicca QUI  

 Per Natalino Otto in: "Mamma voglio anch'io la fidanzata", clicca QUI

Partecipò anche a La casa senza tempo e a Carosello del varietà.
Negli anni cinquanta Natalino Otto partecipò a cinque edizioni del Festival di Sanremo.
Nel 1954 si piazzò al quarto posto con "Notturno".

Per il  Video con Natalino Otto in: "La mia donna si chiama desiderio" - Live1955, clicca QUI

Il suo miglior piazzamento fu il terzo posto nel 1955 con il brano "Canto nella valle".
Nello stesso anno si sposò con la cantante Flo Sandon's.

  Per il Video con Natalino Otto e la moglie Flo Sandon's in: "Guancia a guancia", clicca QUI

  Per il Video con Natalino Otto e Flo Sandon's in: 
"Amiamoci amiamoci" (il valzer delle candele), clicca QUI

Per Natalino Otto in: "La più bella del mondo" - 1957, clicca QUI

Ha inciso oltre duemila canzoni - Agli inizi degli anni sessanta affiancò, all'attività di cantante, quella di produttore discografico, fondando l'etichetta Telerecord e dedicandosi anche all'organizzazione di spettacoli ed alla ricerca di materiale musicale dimenticato.
Natalino Otto fu un cantante molto prolifico. Arrivò ad incidere oltre duemila motivi. Tra quelli di maggior successo, "Ho un sassolino nella scarpa", "Mamma voglio anch'io la fidanzata" (il cui ritornello è stato campionato nel brano rap degli Articolo 31 "La fidanzata"), "Mister Paganini", "Polvere di stelle" (di cui incise anche una seconda versione interamente in italiano intitolata "Cosmo"), "Op op trotta cavallino", "Natalino studia canto", "Il valzer del boogie-woogie", "La classe degli asini", "Io cerco la Titina".

Per Natalino Otto in: "Polvere di stelle", clicca QUI

Nel 2007 il cantautore romano Pierluigi "Piji" Siciliani gli ha dedicato il brano "L'Ottovolante", che ha vinto l'edizione 2007 del Premio "L'Isola che non c'era" e il IX Premio "Un giorno insieme - Augusto Daolio - Città di Sulmona". 


Per Natalino Otto in: "Bossa Figgeu", clicca QUI

Testo in dialetto Ligure di:  "Bossa Figgeu", di Natalino Otto
Bossa bossa figgeu
bossa gh'é o cantonè 
Due o trei batoxi stan in sce-a ciassetta
tìan caxi a 'n balonetto de papé
ma in sce-o ciù bello sentan 'na voxetta
crià "Bossa gh'é o cantonè!"
O Napoli in sce-o canto do caruggio
vende roba da contrabandè
ma gh'è quarchedun ch'o sbraggia
"Bossa Napoli gh'é o bregadè"
Bossa figgeu arriva o cantonè
o gh' ammancava lé portemmo via o giachè
bossa figgeu ou me ne leva a cuè a forza de bacchae, mae puè!
O Brescia comme a-o solito o ratella pe e seu scomisse
perse con o strasse
ma ghé senpre un ch'o sbraggia bossa Brescia gh'é o bregadè

Discografia parziale
78 giri:
1942: Rosamunda/Forse t'amerò (Fonit, 8500)
1942: Soltanto un bacio/Ma l'amore è un'altra cosa... (Fonit, 8642; Kramer e i suoi solisti, ritornello cantato da Natalino Otto)
1942: Musica nell'aria/Così...(come la rosa) (Fonit, 8802)
1942: Polvere di stelle/Biri - Eiriei (Canta così) (Fonit, 8959; con Kramer e i suoi solisti)
1943: Passeggiando al parco/Tornan le rondini (Fonit, 12047)
1944: Quando canto quel motivetto/Pioggia di stelle (Fonit, 12056; Kramer e i suoi solisti, ritornello cantato da Natalino Otto)
1 giugno 1944: Il mulino sul fiume/Una sigaretta...(quello che non ho) (Fonit, 12142)
1º dicembre 1945: Polvere di stelle (Star Dust)/Sei così bella (Dearly Beloved) (Fonit, 12234: disco uscito a nome Natalino Otto e i 5 Shoe Shine)
1º gennaio 1946: Preghiera d'amore (Lovely Prayer)/Mamma, mi sono fidanzato (Fonit, 12252: disco uscito a nome Natalino Otto e i 5 Shoe Shine)
1946: Non so come si chiami/Luce di candela (Fonit, 12326)
1 settembre 1946: Brazil/Il tuo nome è donna (Fonit, 12362)
1948: La Pepina/Il vento (Fonit, 12364)
1948: Brasilena/Piccadilly mon ami (Fonit, 12376)
1948: Manola non sei spagnola/Dopo di te (Fonit, 12708)
1949: Mi fai diventar matto/Lanterna blu (Fonit, 13229)
1949: Gelosia/Luce di candela (Fonit, 13259)
1953: Un bacio a mezzanotte/Volevo dir di no (Fonit, 14349)
1953: Una ragazza dai capelli verdi/Mi mancano...sei zeri (Fonit, 14350)
1953: Conosco un cow-boy/Sognando Napoli (Fonit, 14351)
1º settembre 1953: Il cavallino/Merci Beaucoup (Fonit, 14352)
1953: La mia donna (si chiama desiderio)/Meravigliosamente (Fonit, 14353)
1953: Novella d'amore/Stupenda (Fonit, 14354)
1953: Tentami/Due sillabe (Fonit, 14363)
1953: Eternamente (arlecchinata)/Vorrei piacere a te (Fonit, 14364)
1º ottobre 1953: Lungo il viale/Ba...ba...baciami piccina (Fonit, 14405)
1º ottobre 1953: L'allegro Ferry-Boat/Dolce e ansioso (Fonit, 14406)
1954: Mogliettina/Una bambina sei tu (Fonit, 14504)
1954: Aveva un bavero/Un diario (Fonit, 14505)
1954: Berta filava/Aveva un bavero (Fonit, 14516; lato A cantato da Elena Beltrami)
1º aprile 1954: Festa in famiglia/Queste cose (non le fai con me) (Fonit, 14584)
1954: Arrivederci Roma/Souvenir d'Italie (Fonit, 14791)
1 aprile 1955: Amo Parigi/È tanto bello (Fonit, 14909)
1955: L'ultima volta che vidi Parigi/Quanto mi amerai (Fonit, 15117)
1957: Troviamoci domani a Portofino/Non so dir ti voglio bene (Fonit, 15810; con Franco Mojoli e il suo complesso)
33 giri:
1954: Natalino Otto (Fonit, LP 121)
1954: Natalino Otto (Fonit, LP 136)
1955: Natalino Otto (Fonit, LP 154)
1956: San Remo 1956 vol. 1 (Fonit, LP 178)
1956: San Remo 1956 vol. 2 (Fonit, LP 179)
1956: Le più attuali ed acclamate interpretazioni n.11 (Fonit, LP 192)
1956: Le più attuali ed acclamate interpretazioni n.12 (Fonit, LP 204)
1957: En plein nelle canzoni del Sanremo 1957 (Fonit, LP 216)
1957: Natalino Otto (Fonit, LP 225)
1957: I grandi successi di Natalino Otto (Fonit, LP 243)
1958: Sanremo 195Otto (Fonit, LP 256)
1958: Natalino Otto con Semprini e il suo Sestetto Azzurro - vol. 2 (Fonit, LP 257)
1967: L'Otto...volante (Fonit-Cetra, LPQ 09046)
1989: Un nome, la storia (CGD, 2292464241)
EP:
1957: Que serà serà/E' meraviglioso essere giovani/Moritat/Perché tu non vuoi (Fonit, EP 4156)
1957: Domenica è sempre domenica/Non so dir (ti voglio bene)/Troviamoci domani a Portofino/Dimmi qualcosa (di gentile) (Fonit, EP 4213)
45 giri:
1956: Domani/Piccola Italy (Fonit, SP 30033)
1957: Come le foglie al vento/Tutto sei tu (Fonit, SP 30122)
1957: La più bella del mondo/Non illuderti (Fonit, SP 30177)
1958: No jazz/La barca dei sogni (Fonit, SP 30318)
1959: Così così (Fonit, SP 30489)
1959: Una marcia in fa/Lì per lì (Fonit, SP 30491)
1959: Sei stato il primo amore/Una (Fonit, SP 30594)
1960: Laura/Povere di stelle (Fonit, SP 30802)
1961: Bonjour Carlotta/Tu, lei, lui (Telerecord, SP 611; con I Gentlemen)
1961: Lungo il viale (ripassando la lezione)/Corteggiatissima (Telerecord, SP 614; con I Gentlemen)
1964: Maddaenn-a/O pescou (Telerecord, SP 638)
20 giugno 1964: Bossa figgieu/Arrio (Telerecord, SP 639)
1964: Buonanno a tutto il mondo/brindiamo all'anno nuovo/Viva te, viva me/Amiamoci amiamoci (Telerecord, SP 640; con Flo Sandon's)
1965: Me son innamou de ti/Texo (Telerecord, SP 652)
1967: Winchester cathedral/Baci di fuoco (ARC, AN 4115)
Filmografia parziale:
1937 - Gli ultimi giorni di Pompeo, regia di Mario Mattoli
1945 - Tutta la città canta, regia di Riccardo Freda
1959 - Destinazione Sanremo, regia di Domenico Paolella
Alcune parti sono state tratte da: http://it.wikipedia.org/wiki/Natalino_Otto


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martedì 6 gennaio 2015

Chakra o Centri energetici fisici: dove sono e come si possono rilevare

Rappresentazione dei Chakra
principali.
Se accettiamo l'idea che la vita delle persone è un'organismo, un’armonia di energia e materia, penseremo al corpo fisico riempito e circondato da vari campi di energie vitali, non materiali ma “sottili” (l'aura), e chiamiamo Centri, o Chakra, (che significa "ruota" in sanscrito) gli organi “sottili” che raccordano il corpo fisico con l'aura stessa.
Forma del Chakra
I Centri principali sono 7, di cui uno è alla sommità della testa, collegato quindi al cielo, e uno nella parte inferiore del tronco, collegato quindi alla terra.
I cinque Centri che li separano sono doppi, e agiscono quindi sia sulla parte anteriore che posteriore del corpo.
I Chakra hanno la forma di grossi imbuti e sono centrali di energia che ruota vorticosamente.
In alcuni Centri l'energia ruota in senso orario, in altri in senso antiorario, alternativamente rispetto alla reciproca posizione.
I Chakra visti di profilo
Mappa dei corpi sottili
e centri corrispondenti
I Centri, o Chakra, che sono collocati lungo l’asse energetico verticale, dal coccige alla sommità del capo, sono attraversati dalle Nadi, la componente maschile e quella femminile, chiamate Ida e Pingala, e si evolvono a spirale dal basso.
Molti filamenti di energia, che assumono il compito di canali energetici, collegano i Chakra fra di loro e si diramano anche fino all’esterno del corpo materiale, nei corpi energetici o spirituali.
Alcuni di questi canali sono chiamati “meridiani”, e vengono utilizzati, nella medicina cinese, per riequilibrare l'organismo, con l’agopuntura e le applicazioni di moxa.
L'eventuale stato disarmonico dei corpi “sottili”, sarà dovuto ad uno squilibrio dei Centri corrispondenti, che provocherà disordini nel corpo fisico ed originerà  malessere: un buon funzionamento dei Chakra garantirà salute e armonia.
I sette Chakra principali e le loro posizioni.

Rappresentazione dei 7 Chakra
principali
I SETTE CHAKRA PRINCIPALI
Tutto ciò che accade nella vita e nel corpo ha inizio nella Coscienza. La coscienza è ciò che si è, è l'esperienza di essere.
La coscienza decide che cosa accettare e che cosa rifiutare, che cosa pensare, che cosa sentire; essa decide tutto ciò che ci riguarda.
Non essendo un organo fisico, la Coscienza è come un sistema governato da organi energetici o spirituali, che nel loro funzionamento sinergico determinano quella che sarà la coscienza finale, la consapevolezza o meno di appartenere ad un insieme retto da leggi universali, che regolano sia il macrocosmo che il microcosmo. 
I centri energetici del corpo, o Chakra, sono organi spirituali che interagiscono con varie energie "sottili", spirituali anch'esse.
I Chakra interagiscono con il corpo fisico attraverso due veicoli: 
- il sistema endocrino
- il sistema nervoso
A ogni Chakra è infatti associata una ghiandola endocrina e un gruppo di nervi, detti Plessi Simpatici.
Quindi ogni Chakra presiede a specifiche parti del corpo, a particolari funzioni fisiologiche e a precise aree della coscienza.

1° CHAKRA: MULADHARA
1° CHAKRA: MULADHARA - centro Coccigeo.
Ghiandola correlata: la surrenale.
Plesso del simpatico: sacro/coccigeo, sistema linfatico.

È là da dove ci nutriamo dell'energia femminile di madre Terra, e il suo funzionamento ci segnala il rapporto abbiamo con il Femminile in generale. Muladhara è associato alla quantità d'energia fisica e alla volontà di vivere, al primo impulso: l'istinto di vita. La zona coccigea agisce come una pompa d'energia che convoglia la forza vitale presa dalla Terra, in basso, e la fa salire lungo la colonna vertebrale, portando energia ai Chakra successivi e potenza fisica all'intero sistema corporeo.
Quando il 1° CHAKRA è ostruito o chiuso la vitalità fisica è compromessa, l'effetto sulla persona è una scarsa presa sul mondo, l'attività fisica viene evitata con cura e la salute è cagionevole; è questa una configurazione che non permette di nutrirsi di potenza fisica dalla Terra.
Mandala: Quadrato
Petali: Quattro
Suono-Mantra: LAM; SAM
Senso collegato: l'Olfatto
Significato: Radice del Midollo spinale
Per riequilibrare questo Centro con Pietre e Cristalli: si può ricorrere all'Ossidiana fiocco di neve, Diaspro rosso, Rubino, Corallo, si possono provare cristalli rossi, o neri, o fumé.

2° CHAKRA: SAVADHISTANA
2° CHAKRA: SAVADHISTANA - centro Pubico/Sacrale.
Ghiandola correlata: gonadi, ovaie, testicoli.
Plesso del simpatico: splenico, plesso lombare.

Svadhistana è associato al sesso, alla qualità d'amore che si prova per l'opposto energetico; alla quantità di energia sessuale disponibile, alla percezione della propria e altrui potenza sessuale, al piacere fisico orgasmico.  
Se facciamo cose contro la nostra volontà, questo centro potrebbe causarci il "mal di pancia".
Nella Radice del chakra si manifesta il picco di questa forza, che rappresenta il secondo impulso: il desiderio dell'unione sessuale. E' una prepotente forza istintuale capace di abbattere le barriere esistenti tra gli uomini. Nella donna, il blocco del centro pubico/sacrale causa un'incapacità a raggiungere l'orgasmo, con l'attitudine a svolgere il ruolo attivo, per non perdere il controllo e perché teme la potenza del partner. Si tratta di uno squilibrio tra il flusso del dare e quello del ricevere. Nell'uomo, il blocco del centro pubico/sacrale causa difficoltà di erezione ed eiaculazione precoce. Il flusso energetico s'interrompe o viene deviato all'uscita del chakra situato nella parte posteriore, tra la vertebra lombare e il coccige, per cui l'energia invece di affluire al pene, esce dal 2° chakra posteriore.
Nel Wu-Shu, arte marziale cinese, è il Tan-Tienn, centro della concentrazione fisica.
Mandala: Luna Crescente
Petali: Sei
Suono-Mantra: VAM
Senso collegato: il Gusto
Significato: Dolce Casa
Per riequilibrare questo Centro con Pietre e Cristalli: si può ricorrere alla Corniola e a cristalli arancioni o fumé.

3° CHAKRA: MANIPURA
3° CHAKRA: MANIPURA - centro del Plesso Solare, Ombelicale/Toracico.
Ghiandola correlata: il pancreas.
Plesso del simpatico: celiaco o solare epatico, pilorico, gastrico.

È là da dove ci nutriamo dell'energia cosmica, il prana o chi, o ki, o energia solare: la sede dell'ottimismo, del Sole personale.
Manipura, nella parte anteriore, è associato alla vita emotiva, all'esperienza emozionale e al piacere di avere il proprio posto nell'universo.
Nella sua parte posteriore è associato alla volontà, al senso di appartenenza, all'unicità del proprio essere rispetto al tutto. È un Chakra mentale ed emotivo.
Il suo buon funzionamento consente la comprensione delle emozioni e la regolazione delle esperienze emozionali, per non esserne sopraffatto; consente di definire la realtà, in modo da renderla accettabile.
Se il Chakra è chiuso, l'individuo blocca i sentimenti e le emozioni con il risultato che non li sentirà, e non avrà il senso della propria unicità e appartenenza alla grande famiglia dell'universo. Quando è chiuso fa da blocco tra il Chakra 2° (Svadhistana) della sessualità e il Chakra 4° (Anahata) del cuore, producendo una separazione tra sesso e amore.
Sesso e amore si collegano quando Manipura è aperto e in equilibrio, ovvero quando l'individuo è consapevole del proprio veicolo fisico e non lo sottovaluta perché sa di essere un entità legata all'universo fisico.
Mandala: Triangolare
Petali: Dieci
Suono-Mantra: RAM
Senso collegato: la Vista
Significato: Gioiello Splendente
Per riequilibrare questo Centro con Pietre e Cristalli: si può ricorrere all'Ambra, al Quarzo Citrino e a cristalli gialli.

4° CHAKRA: ANAHATA
4° CHAKRA: ANAHATA - centro del Cuore.
Ghiandola correlata: il timo.
Plesso del simpatico: cardiaco, polmonare, coronario.

È il nostro baricentro, luogo di incontro fra le energie inferiori e quelle superiori: Anahata è associato all'amore.
Se questo Chakra è aperto, maggiore è la nostra capacità di amare abbracciando livelli sempre più ampi di vita.
L'amore passa attraverso la capacità di amare soprattutto se stessi, ed è da questa possibilità che possiamo espanderci anche esternamente; se non amiamo noi stessi, non possiamo emanare amore verso le altre creature. Le Radici dei Chakra si uniscono convogliando la loro energia nella grande corrente Verticale Principale; nello snodo del Chakra del cuore le forze terrene ascensionali dei Chakra inferiori si trasformano in energie spirituali, e le energie spirituali discendenti, provenienti dai Chakra superiori, si trasformano in forze terrene. Il Chakra del cuore è un potente trasformatore d'energia, sia a livello di rarefazione che a livello di condensazione, per questo quando lavoriamo sul Chakra del cuore riusciamo ad avere effetti potenti su tutti i Chakra e sull'intero sistema energetico.
Mandala: Esagonale
Petali: Dodici
Suono-Mantra: YAM
Senso: il Tatto
Significato: Inattaccabilità
Per riequilibrare questo Centro con Pietre e Cristalli: si può ricorrere all'Agata verde, al Quarzo rosa, all'Olivina, alla Malachite, alla Giada e a cristalli verdi o rosa.

5° CHAKRA: VISHUDDHA
5° CHAKRA: VISHUDDHA - centro della Gola.
Ghiandola correlata: tiroide.
Plesso del simpatico:  faringeo, bronchiale, cervicale.

È il centro della comunicazione, non solo di quella vocale. Vishuddha è associato alla capacità di responsabilizzarsi rispetto alle proprie necessità e quindi al soddisfacimento dei propri bisogni.
Se è aperto, l'individuo ha anche una buona capacità di ricevere e accogliere ciò che gli viene dato, perché ha un atteggiamento di fiducia nei confronti del prossimo e questa fiducia deriva da una responsabilità verso se stesso.
Se il Chakra è chiuso o ruota male, l'individuo interpreta il mondo che lo circonda come ostile e quindi richiamerà a se esperienze analoghe al proprio sentire, di ostilità.
Mandala: Rotonda
Petali: Sedici
Suono-Mantra: HAM
Senso: l'Udito
Significato: Purificazione
Per riequilibrare questo Centro con Pietre e Cristalli: si può ricorrere al Turchese e a cristalli azzurri.

6° CHAKRA: AJNA
6° CHAKRA: AJNA - Terzo Occhio.
Ghiandola correlata: ipofisi pituitaria.
Plesso del simpatico: carotideo, cavernoso e gangli cefalici in generale.

L'emisfero sinistro del cervello, collegato alla parte destra del corpo, presiede alla razionalità mentre l'emisfero destro, collegato alla parte sinistra del corpo, presiede al mondo dei sogni.
Ajna è associato alla capacità di visualizzazione e alla conseguente comprensione concettuale/mentale derivata da quella visualizzazione. Ajna nel Chakra posteriore è associato alla capacità di mettere in pratica le immagini mentali prodotte dal Chakra anteriore. Se il Chakra anteriore è aperto e quello posteriore è chiuso, si può verificare che l'individuo produce idee ma è incapace di realizzarle. Se il Chakra anteriore gira in moto antiorario, e il posteriore in moto orario, si può verificare che l'individuo produca idee distorte, che le metta in pratica, realizzandole. Durante l'analisi del chakra, con biotensor o pendolo, è importante comunque testare anche gli emisferi destro e sinistro del cervello, per verificare la loro salute.
Mandala: Rotonda
Petali: Due
Suono-Mantra: AUM
Senso: l'Equilibrio
Significato: Percezione
Per riequilibrare questo Centro con Pietre e Cristalli: si può ricorrere alla Sodalite per nutrire la razionalità, all'Agata blu per la parte sognatrice; più in generale il Lapislazzuli e i cristalli blu, a volte quelli viola.

7° CHAKRA: SAHASRARA
7° CHAKRA: SAHASRARA - centro della Corona.
Ghiandola correlata: ghiandola pineale o epifisi.
Plesso del simpatico: area limbica.

È là da dove ci nutriamo dall'alto, dell'energia maschile del Cielo, da dove comunichiamo con il Grande Spirito. Lo stato di questo centro ci parla della nostra connessione con il maschile. 
Sahasrara è associato alla spiritualità e alla completezza dell'essere: fisica, emotiva, mentale, spirituale.
Si tratta di una spiritualità non definita da dottrine o liturgie religiose, ma dalla consapevolezza di essere eterni, di possedere la capacità di trascendere dalla realtà terrena verso l'infinito. Se il Chakra è chiuso o poco sviluppato, manca la comprensione della propria esperienza spirituale perché non c'è interazione con l'alto, c'è una chiusura e mancando la propria esperienza spirituale personale, non è possibile comprendere il significato di quella altrui.
Mandala: II Loto dai Mille petali
Petali: Mille
Suono-Mantra: OM
Senso: l'Intuito
Significato: Chakra di mille volte tanto
Per riequilibrare questo Centro con Pietre e Cristalli: si può ricorrere all'Ametista, al Cristallo di Rocca (che fa da amplificatore agli altri cristalli) e in generale ai cristalli bianchi o viola.

Nel chakra inferiore, della radice, è contenuta la forza vitale (kundalini) che viene rappresentata come un serpente dormiente mentre è avvolto in spire su se stesso. Tramite la meditazione ed altre discipline è possibile risvegliarlo per farlo innalzare lungo tutti i chakra fino all’apice. Quando raggiungerà il chakra posto alla sommità della testa, questo si schiuderà all’illuminazione come un fiore di loto dotato di "mille" petali.


Rilevamento dei Chakra - È possibile conoscere lo stato di salute dei nostri Centri con un pendolo che indaghi sul disegno di un corpo, che mentalmente si collega con il soggetto da analizzare, o più facilmente con un’antenna di rilevazione radiestesica: il biotensor.

BIOTENSOR o BIOTESTER
Il biotensor (o biotester) è un rilevatore di campi magnetici e un misuratore della differenza di campi magnetici. E’ usato in radiestesia e nella medicina naturale in generale. Complementa e/o sostituisce il pendolo e può fornirci un’infinità di informazioni riguardo alle energie magnetiche diffusissime in natura. Essenzialmente è una sonda di rilevamento dei campi elettromagnetici e delle “simpatie” vibrazionali; posso quindi stabilire se due poli sono dello stesso segno o no, posso utilizzarlo per individuare il Nord, per sapere se una pietra preziosa è autentica (attraverso il confronto con una di cui so certamente la composizione), per analizzare lo stato di salute del bioplasma energetico, per trovare acqua, faglie sotterranee e per individuare i nodi della rete Hartmann (anche se per questa funzione sono più appropriate le “bacchette di Hartmann”). La forma del biotensor può essere varia: generalmente ha un’impugnatura in legno o ottone, un’astina di metallo o lega di lunghezza varia, (fissa o allungabile) di diametro variabile e alla sommità una spirale o un’ anella, una sfera (di legno, di metallo o una pietra), di dimensioni e materiali consoni alla sensibilità dell’utilizzatore. In Germania, è utilizzato anche dai medici formati all’università di medicina naturale; noi lo utilizziamo per constatare lo stato energetico dei Chakra principali osservando i movimenti provocati al biotensor da vortici e movimenti dei Chakra stessi. Ci dovrà quindi porre ad una distanza di circa 15cm. dal centro da esaminare con il biotensor, pazientare un attimo e osservare il tipo di movimento che farà. Per il primo centro sarà sufficente far divaricare le gambe ed osservare i movimenti fra le ginocchia, ed è consigliabile testare anche i centri posteriori al corpo.
Anche usando un pendolo si potrebbero testare i centri: sia col biotensor che col pendolo, rotazioni circolari e in senso orario denotano un buon funzionamento del centro, rotazioni antiorarie, ovaloidi, oscillazioni destra-sinistra o alto-basso denotano disarmonie.

Una soluzione che riporti equilibrio, e quindi benessere, accordando i nostri Centri, è l'utilizzo di uno o più cristalli i quali, grazie alla frequenza regolare della loro regolare struttura molecolare (cristallizzata), sintonizzano i nostri Centri sulla giusta frequenza.

Eventuali squilibri o chiusure dei Chakra possono essere poi risolti stringendo e in seguito portando su di sé la pietra-cristallo simpatica alla vibrazione del Chakra su cui operare e si può quindi constatare immediatamente, col biotensor, il nuovo equilibrio ottenuto.
I colori affini ai  sette Chakra principali

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giovedì 1 gennaio 2015

John Barleycorn e l'apologia del whisky

Steve Winwood dei Traffic 
mentre esegue John Barleycorn

                     


                        Video dei Traffic in: "John Barleycorn"
                                        Live 1972, QUI

Video dei Traffic in: "John Barleycorn"
Live 2005, clicca QUI

"John Barleycorn", da H. Gorson, 1600, in Inglese:  "John Barleycorn" in Italiano:
There were three men came out of the West,               C'erano tre uomini che venivano dall'Ovest,       
their fortunes for to try                                                  per tentare la fortuna
And these three men made a solemn vow:                   E questi tre uomini fecero un solenne voto:
John Barleycorn must die.                                            John Barleycorn (1) deve morire.
They've plowed, they've sown,                                    Loro avevano arato, avevano seminato,   
they've harrowed him in                                               loro avevano dissodato
Threw clods upon his head                                         E avevano gettato zolle di terra sulla sua testa
And these three men made a solemn vow:                  E questi tre uomini fecero un solenne voto:
John Barleycorn was dead.                                         John Barleycorn era morto.
They've let him lie for a very long time,                        Lo lasciarono giacere per un tempo molto lungo,
'til the rains from heaven did fall                                  fino a che scese la pioggia dal cielo
And little Sir John sprung up his head                         E il piccolo sir John tirò fuori la sua testa
and so amazed them all.                                             e lasciò tutti di stucco.
They've let him stand 'til Midsummer's Day                 Loro l'avevano lasciato steso
                                                                                     fino al giorno di mezza estate (2)
'til he looked both pale and wan                                 e fino ad allora lui era sembrato pallido e smorto
And little Sir John's grown a long long beard              E al piccolo Sir John crebbe una lunga lunga barba
and so become a man.                                               e così divenne un uomo.
They've hired men with their scythes                          Loro avevano assoldato uomini con falci 
 so sharp to cut him off at the knee.                           veramente affilate per tagliargli via le gambe.
They've rolled him and tied him by the way,               L'avevano avvolto e legato tutto attorno,
serving him most barbarously.                                   trattandolo nel modo più brutale.
They've hired men with their sharp pitchforks            Avevano assoldato uomini con forconi affilati
who've gripped him to the heart                                 che avevano conficcato nel (suo) cuore
And the loader he has served him worse than that    E il carrettiere lo trattò peggio di così
For he's bound him to the cart                                  Perché lo legò al carro
They've wheeled him around and around                 E andarono con il carro tutto intorno
a field 'til they came onto a barn.                              al campo finché arrivarono al granaio.
And there they made a solemn oath                         E fecero un solenne giuramento
on poor John Barleycorn                                          sul povero John Barleycorn
They've hired men with their crabtree sticks             Assoldarono uomini con bastoni uncinati
to cut him skin from bone                                         per strappargli via la pelle dalle ossa
And the miller he has served him worse than that    E il mugnaio lo trattò peggio di così
For he's ground him between two stones.                Perché lo pressò tra due pietre.
And little Sir John and the nut brown bowl               E  il piccolo Sir John con la sua botte di noce (3)
and his brandy in the glass,                                     e la sua acquavite nel bicchiere,
And little Sir John and the nut brown bowl              E il piccolo sir John con la sua botte di noce
proved the strongest man at last.                           dimostrò che era l'uomo più forte dopo tutto.
The huntsman he can't hunt the fox nor                 Il cacciatore non può suonare il suo corno 
so loudly to blow his horn,                                     così forte per cacciare la volpe,
And the tinker he can't mend kettle                       E lo stagnaio non può riparare un bricco
or pots without a little barleycorn                          o una pentola senza un piccolo (sorso) di grano d'orzo.

Note: (1) - Letteralmente John Grano d'Orzo, personificazione del whisky e della birra.
         (2) - Il giorno del solstizio d'estate, il giorno delle fate e degli incantesimi, vedi la commedia di
                 Shakespeare "Sogno di una notte di mezza estate" e "A midsummer's night dream".
         (3) - La botte di legno di noce o di rovere usata tutt'oggi per invecchiare il whisky.

John Barleycorn

Il testo di questo brano è tratto da una raccolta del 1600 di H. Gorson. Ci perviene dal crogiuolo della cultura inglese, oggi stanziata nei territori in cui gli antichi Celti, sopravvissuti in Galles, Scozia ed Irlanda, producevano bevande alcoliche dalla fermentazione di cereali. Questo testo è quindi da attribuire alla cultura celtica.

Da: http://musicaememoria.altervista.org/JohnBarleycorn.htm
Lo spirito del grano - Il significato metaforico del testo è abbastanza chiaro, una allegoria della produzione del whisky, nettare in cima ai desideri degli inglesi, dalla semina fino al raccolto; ma perché il piccolo John Barleycorn deve essere ucciso, e perché in questo modo brutale? E dopo essere diventato un uomo?
John Barleycorn è la personificazione dello "spirito del grano" che si trova in tutte le società agricole fin dalla preistoria, a volte in forma maschile e altre volte in forma femminile, come nel caso della "madre del grano".
Lo spirito del grano è la spiegazione mitica del mistero contenuto nel continuo rinnovarsi della vita: dai semi del grano vecchio (che muore) nascerà l'anno successivo il nuovo raccolto. E la nascita del grano nuovo, e quindi del cibo, fonte principale e quasi unica di sostentamento e vita nella civiltà contadina, non era certo un fatto secondario, e giustificava attenzioni particolari, fino in alcuni casi a sacrifici propiziatori rituali, in alcuni casi anche umani, o, più tardi, a rappresentazioni allegoriche degli antichi sacrifici.
Perché lo spirito del grano doveva morire? Era una metafora del ciclo della mietitura, il grano crescente doveva essere mietuto, quando finiva era finito il raccolto, il mietitore che mieteva l'ultimo covone simbolicamente uccideva il raccolto di quell'anno, e quindi uccideva lo spirito del grano, e quindi in qualche modo prendeva su di sé la sventura della fine della vita, della morte.
Ma lo spirito sarebbe rinato l'anno dopo, bastava sincerarsi che morisse in modo certo per garantirne la rinascita, e quindi doveva essere inscenata una uccisione simbolica e inappellabile (nella canzone è il "voto solenne"), con le forme e la brutalità del sacrificio.
Le modalità simboliche dell'uccisione descritte nella canzone sono proprio quelle in uso nelle campagne inglesi del Devonshire e della Scozia fino ai primi decenni del '900.

Uccidere e mangiare il dio - A questo mito si intreccia quello altrettanto antico di "mangiare il dio" per acquistarne e perpetrarne il potere, che di solito nelle civiltà contadine era poi il potere della fertilità, cioè di concepire e, in via traslata, di avere buoni raccolti per la propria famiglia e la propria comunità. E nella versione di Burns si parla infatti di bere il sangue di John Barleycorn, quindi la sua forza è in un elemento liquido, come il distillato di grano.
Così era per l'antico dio greco Dioniso, dio dell'uva ma anche delle piante (e delle piante da frutto). Nelle feste dionisiache personificazioni del dio, di solito sotto specie di toro o di capra, venivano mangiate dai fedeli per inglobare e contemporaneamente far rinascere il dio stesso, mentre i sacerdoti e le sacerdotesse, ovviamente sotto l'effetto dell'alcool (i famosi "baccanali") arrivavano fino ad auto mutilarsi per impersonificare essi stessi il dio sacrificato, ma prossimo alla rinascita.
Riti che si trovano in tutte le civiltà, fino alle lontanissime civiltà precolombiane americane dove, tra gli Atzechi, un prigioniero veniva scelto, addobbato come un dio, nutrito e pasciuto e portato in giro a benedire i fedeli e i raccolti, venerato come il dio che impersonificava e poi, in un rituale sacrificio, ucciso, smembrato e dissolto, mentre anche i fedeli, come i sacerdoti di Bacco nelle feste dionisiache, si procuravano ferite per partecipare simbolicamente alla resurrezione.
Inutile dire che nel rito cristiano della Messa si trova un'eco di questi antichi riti, sia nell'atto di mangiare, sia nella traslazione verso un animale sacro, l'Agnello di Dio, così come si trovano esempi di auto flagellazioni dei fedeli.

Il ciclo della morte e della resurrezione - Ma tornando al mito dello spirito del grano, alla sua uccisione rituale per rinnovare il suo potere e alla sua resurrezione: il mito si ritrova indietro nel tempo fino all'antico Egitto, una civiltà, come sappiamo, totalmente basata sul raccolto del grano e sul ciclo annuale delle stagioni e delle piene del Nilo, in questo caso il dio padre è Iside, origine delle acque (in certi periodi anche dio moglie) e il dio figlio è Osiride, e cioè il sole, fonte, assieme all'acqua, del raccolto. E con poche varianti il mito si ritrova nell'Europa centrale e in Inghilterra e anche qui ci sono assonanze evidenti con la tradizione cristiana della morte e della resurrezione del figlio di Dio, anch'essa legata al ciclo annuale (la resurrezione, la Pasqua, è all'inizio della primavera).
Tutte queste credenze e tradizioni si ricollegano più in generale al ciclo delle stagioni, e quindi alla caduta delle foglie e alla morte apparente della vegetazione, e alla successiva rinascita a primavera.
Ma lo spirito del grano non dà origine solo alla fonte del sostentamento, il cibo, il pane, ma anche alla fonte dell'ebbrezza e della forza, il whisky (o la birra) che viene dal suo distillato; e questo è infatti il significato metaforico più trasparente dell'ultima parte, quando dice "e il piccolo sir John con la sua botte di noce dimostrò che era l'uomo più forte dopo tutto". Quindi esiste un duplice significato, bisogna mangiare il suo spirito per diventare veri uomini, o forse sconfiggerlo e ucciderlo per domarlo ed usare la forza dell'ebbrezza, senza essere vinti invece dalla ubriachezza.
E' probabile che sia questo significato simbolico, dello spirito del grano come fonte di trasgressione e di evasione della realtà, ad avere interessato nel 1970 Steve Winwood e gli altri Traffic nel recuperare e riarrangiare splendidamente questa antica canzone.

Il fuoco simbolo della rinascita - In civiltà meno legate al ciclo del grano e delle stagioni la simbologia del ciclo della vita e della morte era tratta dalla accensione e dallo spegnimento del fuoco, origine del benessere e della vita comoda per gli uomini.
Nella cerimonia che, tra gli antichi Aztechi, segnava il passaggio da un ciclo all'altro (ogni 52 anni), la Cerimonia del fuoco, veniva messa in scena la morte di tutta la comunità, con lo spegnimento dei focolari e la distruzione simbolica degli arredi delle case, l'occultamento di ogni segno di vita, fino alle donne incinte che venivano nascoste nei granai, e quando finalmente i sacerdoti annunciavano la nuova vita, osservando il ritorno nel cielo delle Pleiadi o di Aldebaran, i prigionieri venivano immolati per dare nuova linfa e nutrimento al nuovo ciclo vitale che iniziava. Era necessario riaccendere il fuoco, simbolo della vita, e il fuoco veniva acceso dal petto di un prigioniero sacrificato, probabile simulacro del dio, come se fosse portato per la prima volta agli uomini nel nuovo ciclo vitale, come nel mito greco di Prometeo che portava il fuoco agli uomini, a costo del proprio sacrificio.
Un rito e una cerimonia non molto dissimile dal rogo del "vecchione" in uso in Emilia nelle campagne nell'ultima notte dell'anno: un grande pupazzo che rappresenta l'anno vecchio, prossimo a morire e a lasciare il posto al nuovo, viene fatto bruciare in piazza o nel luogo di raccolta della comunità (e ancora oggi ci risulta questa tradizione si rinnova in diverse città e paesi in Emilia e altrove).

Le prove iniziatiche per diventare uomo - Oltre a questi miti, nella canzone inglese è evocato anche il mito antichissimo dell'essere non-umano (John Barleycorn nei disegni popolari è rappresentato come un pupazzo, con il tronco di botte e gli arti di spighe di grano), che diventa uomo attraverso una serie di prove; nella canzone una prima prova è la sepoltura sotto un manto di terra per lungo tempo e la capacità di perforarla, una seconda prova è la capacità di fornire la forza del liquore che da ebbrezza dopo la tortura e l'uccisione. E' lo stesso mito che si ritrova nella leggenda del Golem ebraico, rinchiuso in una cantina della vecchia Praga, e più tardi, nelle prove che fanno diventare uomo (bambino) il burattino Pinocchio nell'omonimo libro iniziatico e simbolico di Collodi, ingenuamente creduto da molti un libro per bambini.

I tre re - Infine, perché gli uomini erano tre, e perché venivano da occidente? Il tre è il numero cabalistico per eccellenza, ma i tre uomini qui sono i rappresentanti dell'intera razza umana, perché devono garantire il perpetuarsi del ciclo della vita, ed infatti erano tre i figli di Noè,Sem, Cam e Japet, che danno nuovo inizio alla razza umana dopo la purificazione del diluvio, e ancora prima tre erano i primi uomini, Adamo, Caino e Abele (anche se poi ne rimane vivo uno solo). Ma in altre versioni della canzone invece di tre "uomini" a fare il voto sono tre re, come i tre re magi, o come i tre capi tribù di Israele.
Riguardo all'occidente spesso nella tradizione inglese le cose nuove arrivano da "West" (vedi la celebre "Refugees" dei Van Der Graaf Generator di Peter Hammill, clicca QUI), ma anche qui c'è evidentemente qualche significato simbolico legato alla terra dove il sole va a dormire.

Feste cristiane - E' noto che molti riti cristiani si sono sovrapposti nei secoli a precedenti riti pagani, e i Santi cattolici hanno spesso preso il posto di antiche divinità locali, si tratta di forme di inclusione e acquisizione di precedenti tradizioni per riportarle nell'alveo della chiesa dominante (non entro ovviamente nel merito della sfera della fede). Un esempio è la data della nascita di Gesù Cristo, non citata nei Vangeli. I primi cristiani la festeggiavano il 6 gennaio, ma poi la data è stata spostata indietro, al 25 dicembre, che, nel calendario giuliano allora vigente, era la data del solstizio d'inverno, cioè del giorno che interrompeva la "morte del sole" (l'accorciamento progressivo delle giornate) e quindi era anche il giorno della "nascita del sole", perché da quel giorno le giornate si sarebbero allungate. Era quindi una festa pagana, e Sant'Agostino infatti giustificava in qualche modo la sovrapposizione di data sostenendo che in questo modo si festeggiava l'essere supremo a cui si doveva la creazione del sole.
Ma la festa del 6 gennaio non è sparita, ed è diventata la festa della manifestazione della divinità (epifania) a tre re magi, re e saggi, che certificano l'arrivo in terra del Messia.

Le tre razze umane - Come noto i tre figli di Noè (Sem, Cam e Japet) hanno dato origine, secondo la Bibbia, alle tre razze fondamentali del mondo antico incentrato attorno alla culla della nostra civiltà, la Mesopotamia ed il medio oriente, cioè i semiti (arabi ed ebrei), i camiti (i neri d'Africa) e i giapeti (gli indo-europei).

Il rito della mietitura - Forme simboliche in Inghilterra, per esempio nella regione agricola del Devonshire, prevedevano che il mietitore che finiva per ultimo veniva legato e addobbato come un covone, cioè con tutte le spighe di grano intorno, proprio come nella figura tipica di John Barleycorn nei disegni tradizionali, e che fosse brutalizzato, naturalmente nella nostra epoca in forma simbolica (scherzi pesanti o cose simili). Il taglio delle gambe citato nella canzone era proprio il momento rituale del sacrificio, ed echeggiava nelle canzoni della mietitura e in grida rituali che i mietitori facevano tutti assieme, in modo da farsi sentire a miglia di distanza, e quindi simbolicamente da farsi sentire anche dagli dei, buoni o cattivi che fossero, per dimostrare che quello che doveva essere fatto era compiuto.


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